Realizzazione di pavimenti e rivestimenti a parete con resine speciali.
L’applicazione con diverse tecniche permette di spaziare da una superficie liscia e lucida, ad altre spatolate, porose, ruvide. I pavimenti realizzati in resina sono monolitici, con una perfetta continuità del rivestimento, svincolando il pavimento da fughe ecc. Sono inoltre impermeabili e resistenti all’umidità, all’usura e agli attacchi degli acidi.
Quanto costa un pavimento in resina?
I sistemi resinosi vengono definiti in base alle esigenze prestazionali ed estetiche richieste dal cliente,unitamente alle caratteristiche ambientali presenti in cantiere(struttura e composizione del supporto, temperatura ed umidità dell’aria, temperatura ed umidità del supporto, inconsistenza ed incoerenza del supporto, interno/esterno, ecc.).
Esistono quindi molte variabili e le molte variabili generano una rosa molto ampia di possibili costi del ciclo resinoso completo. Per semplificare lo scenario, è possibile definire una correlazione diretta tra spessore totale del pavimento resinoso e relativo costo: più mm di spessore di pavimento resinoso vengono applicati, più caro sarà il prezzo da pagare.
Quello che caratterizza il prezzo di un pavimento in resina, innanzitutto è il costo della manodopera. Realizzare un ciclo resinoso(partendo da materiali in forma liquida, applicati a strati e che necessitano di tempi di asciugatura anche lunghi) è un processo che richiede tempo e si sviluppa nell’arco di diverse giornate. Ciò comporta costi operativi che l’applicatore deve necessariamente inserire nel computo finale e che si moltiplicano se si pensa ad un lavoro da sviluppare su 5-6 giornate lavorative.
Non a caso la quasi totalità dei professionisti preventiva,ad esempio,lavori decorativi in resina di piccole dimensioni ‘a corpo’,con importi che difficilmente scendono sotto i 2000-3000€, sia che si tratti di realizzare un pavimento di 5 o di 30mq. Oltre al costo della manodopera ,abbiamo il costo della materia prima,dei prodotti che compongono il ciclo resinoso scelto. Tali costi sono ovviamente direttamente proporzionali alla superficie da realizzare e alla tipologia di basi in resina scelto.
Altro “centro di costo” è legato all’eventuale trattamento che ‘operatore deve effettuare sul supporto esistente per renderlo idoneo alla messa in opera del ciclo resinoso scelto. Un sottofondo in condizioni non ideali richiede un lavoro di “sanificazione” pulizia, consolidamento, stuccatura, pretrattamento resinoso)che andrà ad incidere sui costi di manodopera e dei prodotti,con relativo aumento della spesa totale sostenuta dal cliente. Esistono poi altre possibili varianti che possono generare cambi di prezzo,legate ad una valenza estetica, il cliente richiede l’effetto “vetrificazione” o l’inglobamento di oggetti, alle prestazioni, esempio superfici antiscivolo o resistenti a particolari agenti aggressivi.
Scegliere un pavimento in resina. Pro e contro.
Scegliere un pavimento in resina non significa scegliere un pavimento prefinito, pronto all’uso nelle condizioni in cui viene campionato(es: ceramiche, moquettes, pvc, laminati ecc.). Scegliere un pavimento in resina significa iniziare un percorso progettuale che porta, come risultato, alla messa in opera nel proprio ambiente di una soluzione unica ed irripetibile, sottesa alle esigenze estetiche e prestazionali richieste dal cliente e al processo applicativo operato dall’applicatore.
In questo contesto, progettare un pavimento in resina significa valutare:
Le prestazioni che il sistema deve avere (resistenze chimico-fisiche)
L’aspettativa estetica ricercata
I limiti di investimento economico
Il supporto su cui si intende stendere il ciclo resinoso
L’ambiente ed il microclima dove si intende operare